Al via il Green Pass Europeo. Ecco come funziona.

Arriva l’era del green pass: scarica l’app ‘VerificaC19’ 

Dal 6 agosto 2021 il green pass (finora era stato necessario solo in determinati contesti, come i matrimoni) diventerà di uso comune in Italia per fruire dei servizi di una lunga serie di attività considerate dal governo non essenziali.

Grande polemica è stata sollevata in relazione alle procedure di controllo dell’effettivo possesso del green pass degli utenti per entrare in ristoranti al chiuso, palestre, piscine, centri termali, cinema anche all’aperto e oltre.  Alla prova del fuoco del 6 agosto, quindi, quali sono in tal senso i compiti di un’attività? A breve lo vedremo.

Green pass per i lavoratori? Non ancora

Prima ricordiamo che, a oggi, titolari, fornitori e dipendenti delle attività interessate al green pass non hanno obbligo di possedere la certificazione verde per accedere agli esercizi per i quali, invece, il green pass è richiesto agli utenti. Al momento il riferimento è la normativa vigente (Dlgs 81/08) per cui il datore di lavoro deve assicurare che i dipendenti “non siano adibiti alla mansione lavorativa specifica senza il prescritto giudizio di idoneità”.

E, nell’affidare i compiti ai lavoratori, deve essere tenuto conto “delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e sicurezza”. È il medico competente, nell’ambito delle proprie attività di sorveglianza sanitaria, l’unico soggetto legittimato a trattare i dati sanitari dei lavoratori e a verificare l’idoneità alla “mansione specifica”. Per ulteriori dettagli in merito, gli associati Conflavoro possono contattare la loro sede territoriale, oppure scriverci via su info@securitalia.net

Come funziona la verifica del green pass

La verifica del regolare possesso del green pass (cartaceo o digitale che sia) viene effettuata dal datore di lavoro, da un suo delegato nominato in maniera formale (e formato a carattere pratico), o dal cosiddetto Covid Manager. Quindi non da qualsiasi lavoratore. La verifica avviene esclusivamente mediante l’applicazione ‘VerificaC19’ scaricabile gratuitamente, e utilizzabile anche senza connessione Internet, dall’AppStore (clicca qui) e dal PlayStore (clicca qui).

‘VerificaC19’, ideata dal ministero della Salute, va utilizzata all’ingresso del locale o dell’area all’aperto interessata. L’app permette il controllo sia del green pass italiano sia dell’EU Digital Covid emesso da altri Paesi europei. Nel dettaglio, legge il QR Code e controlla l’autenticità, la validità e l’integrità del green pass, indicando anche le generalità del proprietario. Questo senza però specificare le informazioni relative alla emissione della certificazione stessa (vaccino, tampone entro le 48 precedenti, guarigione).

Eventuali sanzioni per esercente e cliente

Secondo le norme vigenti, l’intestatario del green pass dovrà presentare idoneo documento di identità, su richiesta del soggetto addetto alla verifica. Non è previsto alcun trattamento dati ai fini privacy e il verificatore non può chiedere una copia del green pass per archiviarlo. L’avvenuta verifica è testimoniata dall’app.

Se l’attività non verifica il possesso del green pass da parte del cliente, sia quest’ultimo sia l’esercente sono passibili di sanzione da 400 a 1.000 euro. In caso di recidiva (3 infrazioni in tre giornate differenti) alla sanzione pecuniaria si potrebbe aggiungere la chiusura dell’esercizio per un periodo da 1 a 10 giorni.

Fonte: https://www.conflavoro.it/

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