Obblighi per i B&B

I b&b rientrano tra le attività che devono rispettare obblighi sia in campo di igiene alimentare (HACCP), legionella che nel campo della sicurezza sul lavoro.

Secur Italia è specializzata nel seguire questo tipo di attività, vantando tra i nostri clienti molti b&b, sparsi su tutto il territorio Italiano.


Uno degli obblighi principali da rispettare per i B&B è quello della legionella. Infatti ogni b&b deve redigere specifico manuale per la gestione della legionella e annualmente deve effettuare campioni per la ricerca del batterio. 

Le analisi vanno fatte una volta all’anno, meglio se prima dell’alta stagione. 

– POSIZIONAMENTO ESTINTORI (numero variabile in base alla grandezza della struttura) e manutenzione semestrale come previsto per legge

– POSIZIONAMENTO CASSETTA PRIMO SOCCORSO (numero variabile in base alla grandezza della struttura)

– ELABORAZIONE PIANO EMERGENZA (solo per i B&B più grandi e complessi dove i percorsi di fuga non sono chiari e ben segnalati o per strutture “tortuose”)


Se poi in un b&b vengono assunti dei lavoratori, bisogna rispettare in pieno il D.Lgs. 81/08 smi, quindi si deve procedere a: 
DVR (documento di valutazione dei rischi, anche con procedure standardizzate)rischi generali + rischi specifici.

Valutazione del rischio gravidanza, lavoro notturno e minori (ove necessari)

Rischi specifici che in genere si devono valutare:
VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO

VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO

VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO

VALUTAZIONE DEL RISCHIO POSTURA E MMC

VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO

VALUTAZIONE DEL RISCHIO RADON (nei locali al piano terra o in piani interrati/cantine/taverne)

N.B. i rischi specifici variano in base alla tipologia di b&b, alla struttura dei locali e ai macchinari presenti, nonchè alle sostanze utilizzate o prodotte. Per questo i rischi sopraindicati sono generali, dettati dalla nostra esperienza, e non specifici per la propria attività.

Per conoscere i rischi specifici di ogni attività è utile effettuare un sopralluogo, richiedilo gratuitamente nell’area contatti.


CORSO DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA A TUTTI I LAVORATORI E SOCI LAVORANTI DI 8 h (Rischio basso)

SECONDO QUANTO DETTATO DAGLI ACCORDI STATO REGIONI DEL 21/12/2011. 

NOMINA E CORSO PER ADDETTO ANTINCENDIO ad un numero di lavoratori utile a far si che questa figura sia sempre presente in ogni turno di lavoro (sotto le 5 unità anche il datore di lavoro può essere nominato)

NOMINA E CORSO PER ADDETTO AL PRIMO SOCCORSO 12h ad un numero di lavoratori utile a far si che questa figura sia sempre presente in ogni turno di lavoro (sotto le 5 unità anche il datore di lavoro può essere nominato)

NOMINA E CORSO PER RSPP DDL oppure NOMINA RSPP ESTERNO oppure NOMINA RSPP INTERNO E CORSO PER RSPP MODULO A + B (bar) + C. ELEZIONE E CORSO RLS (32h) o NOMINA RLST. (la nomina deve essere inoltrata all’INAIL). 

SORVEGLIANZA SANITARIA (nomina del medico competente, con successiva visita medica ai lavoratori, solo però se previsto dal DVR)

 Altri documenti da avere e conservare in azienda: Dichiarazione conformità impianto elettrico, libretti d’uso e manutenzione dei macchinari utilizzati, verbali consegna DPI, schede sicurezza sostanze chimiche utilizzate, registro antincendio, verbali effettuazione informazione lavoratori.


Questi sono solo gli obblighi principali, per conoscere quelli della tua attività, contattaci per un sopralluogo conoscitivo!


Formazione in modalità videoconferenza

Il giorno 12 Marzo 2022, dalle ore 17 si è tenuto in modalità videoconferenza , nel pieno rispetto delle normative anti contagio da Covid-19, il corso di informazione e formazione sui rischi da caduta dall’alto nei luoghi di lavoro.

I concetti espressi, cosi come da programma didattico, sono stati considerati dai discenti iscritti al corso un valido supporto alle attività di lavorazione a bordo nave.

Tali concetti ,espressi dai docenti, scaturiscono dall’esperienza ventennale sui rischi specifici trattati.

Dott. Francesco Nito – Videoconferenza SECUR ITALIA
Dott. Francesco Nito – Videoconferenza SECUR ITALIA
Ing. Antonio Nito – Videoconferenza SECUR ITALIA

Riduzione del tasso di prevenzione per il 2022, il 28 febbraio la scadenza per richiederla. OT23-2022

L’Inail ha pubblicato il nuovo modulo OT23 (che ormai da qualche anno ha sostituito il “vecchio” modello OT24) per le domande di riduzione del tasso medio di tariffa per le aziende che abbiano effettuato interventi migliorativi delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro durante il 2021.

Vediamo tutte le novità previste nel modello INAIL OT23 2022.

IL NUOVO MODELLO OT23 2022

Nel modello INAIL OT23 2022, che nella struttura sostanzialmente riproduce quello precedente, l’Inail indica e predefinisce le azioni e i miglioramenti considerati validi al fine della riduzione del tasso medio per prevenzione.

Gli interventi sono articolati nel modulo di domanda in 6 sezioni:
– prevenzione degli infortuni mortali (non stradali) (A)
– prevenzione del rischio stradale (B)
– prevenzione delle malattie professionali (C)
– formazione, addestramento, informazione (D)
– gestione della salute e sicurezza: misure organizzative (E)
– gestione delle emergenze e DPI (F).

LE PRINCIPALI NOVITA’ DEL NUOVO MODELLO OT23 2022

Le principali novità introdotte nel nuovo modello OT23 2022 riguardano:
– inserimento dell’intervento legato alla mitigazione dello stress termico negli ambienti di lavoro “severi caldi” (C-6.1)
– reintroduzione dell’intervento riguardante l’adesione al programma Responsable care di Federchimica (E-18)
– eliminazione dell’intervento A-3.1 presente invece nell’OT23 2021 e che riportiamo di seguito “L’azienda ha migliorato il livello di sicurezza di una o più macchine assoggettandole a misure di aggiornamento dei requisiti di sicurezza in conformità al mutato stato dell’arte di riferimento”
– possibilità di realizzare gli interventi A-3.2 (sostituzione di macchine oleose) e C-4.2 (automazione di una fase operativa che comporta la movimentazione manuale dei carichi) mediante noleggio o leasing delle macchine. Sono invece esclusi gli interventi relativi all’installazione di dispositivi per la prevenzione di rischio stradale a bordo di veicoli aziendali (B-5, B-6, B-8 e B-9).

Come nei precedenti modelli OT23, ad ogni intervento migliorativo relativo alle condizioni di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro viene assegnato un punteggio. Per poter accedere alla riduzione del tasso, occorre che la somma dei rispettivi punteggi sia pari ad almeno 100 punti.

L’Inail individua per ogni intervento la “Documentazione ritenuta probante” per dimostrare l’attuazione dell’intervento dichiarato nell’anno 2021.

pena di inammissibilità, entro il 28 febbraio 2022, la documentazione probante l’effettuazione degli interventi previsti dal modello OT23 deve essere presentata unitamente alla domanda, utilizzando l’apposita funzionalità disponibile nei Servizi online di Inail.

INSTALLAZIONE DEL DAE (DEFIBRILLATORE) E RIDUZIONE PREMIO INAIL

Anche nel modello OT23 2022 sono previsti 40 punti per la messa a disposizione in azienda del DAE (Defibrillatore) con contestuale formazione e addestramento dei lavoratori sulle tecniche BLS-D di rianimazione cardiopolmonare.

LA SCADENZA PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA RIDUZIONE TASSO INAIL

Si ricorda che la scadenza per la presentazione della domanda OT23 per la riduzione del premio assicurativo Inail è prevista il 28/02/2022.

QUANT’E’ LA RIDUZIONE DEL PREMIO INAIL OTTENIBILE CON IL MODELLO OT23?

Nei primi due anni dalla data di inizio attività della PAT, la riduzione è applicata nella misura fissa dell’8%.

La riduzione ha effetto solo per l’anno di presentazione della domanda ed è applicata in sede di regolazione del premio assicurativo dovuto per lo stesso anno, in egual misura a tutte le voci della PAT.

Dopo il primo biennio di attività della PAT, la percentuale di riduzione del tasso medio di tariffa è determinata in relazione al numero dei lavoratori-anno del triennio della medesima PAT, secondo il seguente prospetto:

  • Fino a 10 lavoratori: riduzione del 28%
  • Da 10 a 50 lavoratori: riduzione del 18%
  • Da 50 a 200 lavoratori: riduzione del 10%
  • Oltre i 200 lavoratori: riduzione del 5%

Fonte:https://www.vegaengineering.com/

Covid e Green Pass, le nuove regole da rispettare: ecco cosa cambia da oggi 1 febbraio

Il primo febbraio il  calendario delle e regole sulla durata e utilizzo del Green pass è da segnare in rosso. Da oggi sono a rischio sanzioni  gli over 50, circa un milione e 680mila persone, che ancora non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino. Ma non solo: il certificato verde serve  entrare in posta, banca, librerie e centri commerciali.

In sostanza da oggi,  martedì 1 febbraio, al 15 giugno entra in vigore quanto deciso dal Governo nel decreto approvato ad inizio del mese e definito poi nel Dpcm del 21 gennaio. Intanto almeno sino al 10 febbraio le discoteche restano chiuse e anche in zona bianca è obbligatoria la mascherina anche all’aperto.

Durata green pass

La validità del  Pass passa dagli attuali 9 mesi ai 6 mesi: si tratta di una norma che avrà effetto retroattivo. Il governo però sta valutando l’ipotesi di rendere il certificato verde senza limiti temporali  per chi ha ricevuto la dose booster.

Obbligo 

Dal primo febbraio, inoltre, Pass (ottenibile tramite vaccino, tampone o certificato di guarigione) sarà richiesto per accedere in una serie di uffici pubblici ed esercizi commerciali e per svolgere alcune attività. In particolare il QR code dovrà essere mostrato per entrare alle poste, in banca, librerie e centri commerciali. I titolari o gestori degli esercizi non sono però obbligati a verificare il possesso ma verranno effettuati controlli a campione.

Dove non serve 

 Per quanto riguarda il comparto alimentari e negozi di prima necessità l’esenzione riguarda ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari, escluso in ogni caso il consumo sul posto. E ancora: è sempre consentito l’accesso per l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e, comunque, alle strutture sanitarie e sociosanitarie nonché quelle veterinarie, per ogni finalità così come non sarà richiesto per accedere negli uffici aperti al pubblico delle forze di polizia e delle polizie locali e negli uffici giudiziari e uffici dei servizi sociosanitari esclusivamente per la presentazione di denunce o di richieste di interventi giudiziari a tutela di persone minori di età o incapaci.

Le multe

Altra regola che entra in vigore oggi  è quella relativa alle multe per gli over 50 che non si sono sottoposti al vaccino obbligatorio. Nei loro confronti scatta una sanzione una tantum da 100 euro. Non rischiano, invece, multe le persone che non hanno fatto il vaccino per motivi di salute, salvo la presentazione di una certificazione medica. Anche in questo caso i controlli verranno effettuati a campione e le sanzioni saranno inviate dall’Agenzia delle entrate su segnalazione del Ministero della Salute.

Lavoro

Per chi ha compiuto più di 50 anni la prossima data da segnare sul calendario è quella del 15 febbraio. In quel giorno entra in vigore l’obbligo del Super Green pass (che si ottiene tramite vaccinazione o per guarigione) per tutti i lavoratori. Chi verrà sorpreso senza il certificato rischia una multa che varia dai 600 ai 1.500 euro. Chi, invece, non presenterà la documentazione sarà considerato assente ingiustificato con la sospensione dello stipendio, ma mantenendo comunque il lavoro.

Ispettorato del lavoro: in edilizia 9 imprese controllate su 10 non sono in regola

«Abbiamo iniziato una vigilanza da qualche mese da cui risulta che oltre 9 imprese edili su 10 non sono regolari». Il dato è annunciato dal direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl), Bruno Giordano, intervistato dal Tg3 sulla sicurezza nei cantieri e le morti sul lavoro. «Le risorse sono sufficienti ma occorre – ha aggiunto Giordano – il coordinamento degli organi di vigilanza per intervenire nella prevenzione e nella repressione delle violazioni in materia di sicurezza».

Abilitazione in teoria e pratica per la conduzione ed utilizzo di piattaforma elevabili

Abilitazione in teoria e pratica per la conduzione ed utilizzo di piattaforma elevabili ai lavoratori di Nolo By Bridge su docenza dell’Ingegnere Antonio Nito e Francesco Nito, Responsabili di Secur Italia

 Abilitazione in teoria e pratica per la conduzione ed utilizzo di piattaforma elevabili ai lavoratori di Nolo By Bridge su  docenza dell'Ingegnere Antonio Nito e Francesco Nito, Responsabili di Secur Italia
Ingegnere Antonio Nito e Francesco Nito, Responsabili di Secur Italia
 Abilitazione in teoria e pratica per la conduzione ed utilizzo di piattaforma elevabili ai lavoratori di Nolo By Bridge su  docenza dell'Ingegnere Antonio Nito e Francesco Nito, Responsabili di Secur Italia
 Abilitazione in teoria e pratica per la conduzione ed utilizzo di piattaforma elevabili ai lavoratori di Nolo By Bridge su  docenza dell'Ingegnere Antonio Nito e Francesco Nito, Responsabili di Secur Italia

Green Pass e Super Green Pass

Pubblicato il 26 novembre il nuovo Decreto Legge n. 172 che introduce alcuni obblighi e restrizioni, soprattutto per chi non è ancora in possesso della Certificazione Verde (Green Pass), tra le quali:

  • l’obbligo di possedere il Green Pass per gli ospiti degli alberghi e per l’utilizzo del trasporto pubblico locale;
  • alcune restrizioni per chi possiede una Certificazione Verde COVID 19 rilasciata a seguito di tampone antigenico o molecolare;
  • la riduzione della durata del Green Pass rilasciato a seguito di vaccinazione, che passa da 12 a 9 mesi;
  • l’estensione dell’obbligo vaccinale ad alcune categorie di lavoratori, ulteriori rispetto al personale sanitario.

Vediamo di seguito quali sono le novità introdotte da questo nuovo Decreto Legge.

I GREEN PASS SONO TUTTI UGUALI?

La risposta è no, nel senso che ormai siamo di fronte a due tipi di Green Pass. Ed ecco il motivo che spinge alcuni a parlare di “Super Green Pass”, intendendo con tale termine il Green Pass ottenuto tramite ciclo vaccinale o a seguito di guarigione da COVID19.

Il D.L. 177/21 stabilisce che il Super Green Pass entra in vigore:

  • in zona bianca dal 6 dicembre al 15 gennaio 2021
  • in zona gialla e arancione dal 29 novembre e senza una scadenza temporale.

Come detto, il Super Green pass è rilasciato unicamente in caso di avvenuta vaccinazione o guarigione dal Covid19 e consente l’accesso a:

  • spettacoli
  • eventi sportivi
  • ristoranti al chiuso
  • feste e discoteche
  • cerimonie pubbliche

Ovviamente, quanto appena detto non si applica ai minori di 12 anni.

Il “vecchio” Green pass (ormai depotenziato), ottenuto con un tampone rapido o molecolare negativo, è necessario invece:

  • per accedere a luoghi di lavoro, compresa la mensa interna;
  • sui treni ad alta velocità e in aereo, per servirsi del trasporto ferroviario regionale e del trasporto pubblico locale (bus, tram e metro)
  • per i collegamenti effettuati per mezzo di traghetti sullo Stretto di Messina e nei collegamenti marittimi da e per le isole Tremiti;
  • per soggiornare in albergo e per l’accesso a servizi annessi, come il ristorante;
  • per accedere agli spogliatoi di palestre e piscine per lo svolgimento di attività sportiva anche all’aperto.

In zona bianca e gialla per l’accesso agli impianti di sci (funivie, seggiovie, ecc.) serve il semplice Green pass. In zona arancione solo chi ha il Super Green pass può accedere agli impianti, mentre in zona rossa gli impianti sono chiusi anche per chi ha il Super Green pass.

È OBBLIGATORI IL POSSESSO DEL GREEN PASS PER GLI OSPITI DELLE STRUTTURE RICETTIVE?

Si, come visto in precedenza, il Decreto Legge 127/2021 introduce l’obbligo per gli alberghi e a tutte le strutture ricettive in generale (ostelli, pensioni, B&B) di richiedere il Green Pass (e non il Super Green Pass) ai propri ospiti per consentire loro l’accesso, il soggiorno e l’utilizzo di tutti i servizi offerti, quali ad esempio:

  • Ristorante
  • Palestra
  • Piscine
  • Centri Benessere

QUANTO DURA LA VALIDITÀ DEL GREEN PASS?
Il D.L. 172/21 riduce la validità del Green Pass da 12 a 9 mesi dalla data di completamento del ciclo vaccinale.

Rimane invece invariata la durata del Green Pass ottenuto tramite:

  • tampone antigenico (rapido) – durata di 48 ore
  • molecolare – durata di 72 ore

OBBLIGO VACCINALE ESTESO A CHI?

Dal 15/12/2021, l’obbligo vaccinale per la prevenzione dell’infezione COVID19, per la somministrazione della dose di richiamo, entro i termini di validità dei Green Pass previsti, si applica anche alle seguenti categorie:

  • personale scolastico del sistema nazionale di istruzione, delle scuole non paritarie, dei servizi educativi per l’infanzia, dei centri provinciali per l’istruzione degli adulti, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale e dei sistemi regionali che realizzano i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore;
  • personale del comparto della difesa, sicurezza e soccorso pubblico, della polizia locale, nonché degli organismi di cui agli articoli 4, 6 e 7 della legge 3 agosto 2007, n. 124;
  • personale che svolge a qualsiasi titolo la propria attività lavorativa nelle strutture sanitarie di cui all’art. 8 ter del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502, ad esclusione di quello che svolge attività lavorativa con contratti esterni;
  • personale che svolge a qualsiasi titolo la propria attività lavorativa alle dirette dipendenze del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria o del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, all’interno degli istituti penitenziari per adulti e minori.

Nei casi sopra elencati la vaccinazione costituisce requisito essenziale per lo svolgimento delle attività lavorative. Per il periodo di sospensione, non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati.

I dirigenti scolastici e i responsabili delle istituzioni interessate, provvedono alla sostituzione del personale docente sospeso mediante l’attribuzione di contratti a tempo determinato che si risolvono di diritto nel momento in cui i soggetti sostituiti, avendo adempiuto all’obbligo vaccinale, riacquistano il diritto di svolgere l’attività lavorativa.

Fonte: https://www.vegaengineering.com/

Arriva il super green pass: cosa cambia, anche in zona bianca

Il governo prova ad arginare i possibili effetti della quinta ondata (non quarta, come erroneamente tutti dicono, perché in Italia la pandemia è arrivata prima) fissando regole più severe. Oggi martedì 23 i ministri Speranza e Gelmini discuteranno le nuove norme con i presidenti delle Regioni. Poi il premier Draghi riunirà la Cabina di regia e dopo il Consiglio dei ministri.

Super green pass, cosa significa

In un primo incontro interlocutorio con il governo, le Regioni hanno chiesto di “premiare chi si vaccina”, spingendo per dare il via libera a un nuovo decreto Covid che preveda restrizioni non per tutti, ma solo per chi ha deciso di non sottoporsi al ciclo di immunizzazione.

L’ipotesi più accreditata sembrava essere, almeno fino a poco fa, quella di introdurre più restrizioni solo in zona arancione e rossa per chi non è vaccinato, e non abbia contratto il Covid negli ultimi 6 mesi. Ma a questo punto il governo potrebbe sposare l’approccio più duro dei governatori, portando le stesse regole anche in zona bianca.

“Sembra prevalere l’ipotesi di mettere in atto il piano se una regione passa in arancione, che prevede l’obbligo di chiusure e limitazioni” ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. In quel caso ci sarebbero corsie preferenziali per i vaccinati, che potrebbero continuare a frequentare i luoghi di socializzazione, come teatri, cinema o ristoranti, contrariamente ai no vax. “Per chi decide di non vaccinarsi è giusto garantire il diritto al lavoro e i diritti primari, ma se una persona non si vaccina è giusto che abbia qualche restrizione in più”.

Le ipotesi sul tavolo sono diverse.

Terza dose vaccino

Si attendeva da giorni ed è arrivata la decisione. Dopo l’ok del Cts e dell’Aifa, il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato che la terza dose andrà fatta dopo 5 mesi dalla seconda inoculazione, senza attendere i 6 mesi previsti sinora (qui chi deve prenotare la terza e come fare in ogni Regione).

Durata green pass

Ormai praticamente certo che la validità del green pass verrà ridotta di 3 mesi: il certificato verde non durerà più 12 mesi, ma 9.

Super green pass e restrizioni per i non vaccinati

Prosegue il pressing di alcune Regioni per differenziare le misure restrittive: l’ipotesi, che il governo sembra intenzionato ad abbracciare, è quella di rilasciare il green pass solo ai vaccinati e ai guariti. Stop, dunque, al green pass con i tamponi: questo sarebbe il “super” green pass, o green pass rafforzato.

In questo caso, i non vaccinati non potrebbero più partecipare alle attività culturali, sociali e ricreative perché non basterebbe più il tampone. Si attiverebbe così una vera e propria lista di luoghi chiusi ai no vax: bar e ristoranti, palestre e piscine, cinema e teatri, discoteche, stadi e feste dopo le cerimonie (dei possibili effetti collaterali della terza dose abbiamo parlato qui).

Obbligo vaccino

Draghi e la sua squadra stanno valutando se rendere obbligatorio il vaccino per alcune categorie. L’obbligo di effettuare la terza dose scatterà sicuramente per il personale sanitario e per i lavoratori che entrano nelle Rsa per anziani.

Poi, potrebbe toccare a insegnanti, forze dell’ordine e dipendenti pubblici, ma tutto è ancora da definire (dei possibili effetti collaterali della terza dose abbiamo parlato qui).

Green pass al lavoro

Per il momento non sembra essere nelle corde del governo l’idea di imporre l’obbligo di vaccino a tutti i lavoratori.

I lavoratori non vaccinati potrebbero continuare ad ottenere il green pass sottoponendosi a tampone.

Tamponi

Sembra decisa la riduzione della validità del tampone molecolare a 48 ore e dell’antigenico a 24 ore, ma si attende il parere del Cts.

Mascherine

Secondo alcune indiscrezioni, potrebbe anche arrivare l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto anche in zona bianca. Oggi la mascherina all’aperto è obbligatoria solo dalla zona gialla in poi.

Green pass sui mezzi di trasporto

Tutto tace rispetto all’ipotesi di imporre l’obbligo di green pass anche per il trasporto pubblico. Su autobus, tram e metro ad oggi non c’è, e il governo non sembra intenzionato a cambiare le cose, nonostante se ne stia parlando.

Chi non è vaccinato potrà invece continuare a prendere treni ad alta velocità e aerei anche solo con il tampone.

Stato di emergenza

Lo stato di emergenza, in scadenza il 31 dicembre, sarà prorogato fino al 31 gennaio 2022, quando scadranno i 2 anni dall’inizio della pandemia dichiarata

Fonte: https://quifinanza.it/

Sicurezza sul lavoro, non basta parlarne


Quasi due ogni mese. Sono 18 le morti di lavoro in Liguria tra gennaio e novembre 2021. L’ultima pochi giorni fa: un operaio schiacciato dal carico di una gru in un cantiere in Val Polcevera. Il drammatico contraltare di una regione con 11mila occupati in meno rispetto al 2020 e dove la ripresa è fatta per oltre il 90 per cento di lavoro flessibile, precario e a tempo determinato. In una inquietante crescita parallela delle statistiche della disoccupazione e degli inattivi e quelle degli infortuni.
Oltre 12 mila incidenti denunciati. Più di mille rispetto allo scorso anno, con una percentuale da maglia nera del nord-ovest.
Le poche ispezioni ai ponteggi, ai macchinari e alle attrezzature rivelano irregolarità nel 66 per cento dei casi. Sopra la media nazionale.

Difficile ridurre solo a fatalità, disattenzione dei singoli, sfortuna. Tutte cose che pure esistono. Ma le cause vere sono altre. E stanno nel lavoro senza qualità, da accettare comunque al di là dei ritmi, degli orari, delle protezioni. Con la paura di precipitare nell’esercito dei disoccupati. Perché la sottovalutazione della sicurezza va di pari passo con la frammentazione e la desocializzazione dei lavori, i bassi salari, la catena dei sub appalti e dei sub-sub appalti. È in questo universo dove i confini tra lavoro legale e lavoro nero sono sempre più opachi, dove si lavora come e peggio di cinquant’anni fa, che si muore di lavoro o si è infortunati non di rado in modo permanente. Il lato oscuro di un tessuto di piccole e piccolissime imprese che convivono con l’industria 4.0, l’automazione, il controllo digitale dei processi. Per altro algoritmi e arretratezza produttiva possono anche coincidere nell’assenza di tutele e di prevenzione. Mentre sempre più il lavoro appare come dematerializzato, privato del corpo così come è largamente privo di rappresentazione sociale.

In Italia da gennaio a settembre del 2021 le morti per lavoro sono state 910, comprendendo anche chi ha perso la vita per aver contratto il covid svolgendo la propria attività e i decessi burocraticamente definiti “in itinere”, cioè avvenuti sul percorso tra il lavoro e l’abitazione, largamente dipendenti da stress, fretta, allentamento dei riflessi. Dati Inail. Per l’Osservatorio Indipendente di Bologna i numeri sono assai più alti, 1244 di cui 609 sui luoghi di lavoro e 170 in conseguenza del contagio. Ma anche rimanendo alle cifre ufficiali siamo a più di tre morti al giorno. Sono i contorni di una strage, per usare le parole non soltanto dei sindacati ma del presidente Draghi. Nel 2020 abbiamo toccato la punta di 1270 vittime di cui un terzo collegabili al contagio del virus. Largamente medici e infermieri, in maggioranza donne. In Liguria dal gennaio 2020 al marzo 2021 le morti per covid per lavoro sono state 21, a livello nazionale 551. La pandemia ha inciso in modo significativo sulla sequenza storica, così come, all’opposto, ha pesato il lockdown e l’interruzione di molte attività, ma i morti di lavoro sono stati 1133 nel 2018, 1029 nel 2017, 1108 nel 2016. Oltre 20mila in un decennio.
Certo, non siamo più ai 4349 morti del 1962, in pieno miracolo economico. Le grandi vertenze degli anni 70 per le condizioni del lavoro e il diritto alla salute hanno portato a una legislazione adeguata, a una crescita di consapevolezza nei lavoratori come nelle imprese. Ma questo vale soprattutto per la grande fabbrica dove sono aumentati gli standard, la cultura della sicurezza, le tecnologie. Molto meno, appunto, per il lavoro sfrangiato, a partire dall’edilizia, l’agricoltura, i trasporti. Dove sono più elevati i comportamenti insicuri, più labile il sindacato e più forti i ricatti. Nelle costruzioni, effetto distorto della rincorsa al superbonus, i decessi sono stati 87 contro i 73 del 2020, le denunce 21mila a fronte di 18mila. Con una sempre maggior difficoltà delle strutture pubbliche, ridotte ai minimi termini, di intervenire prima e non dopo. Nel disastro della sanità pubblica degli ultimi decenni ci stanno anche 1900 ispettori in meno rispetto al 2017.
Ed è giusto dire che serve più formazione dei lavoratori ma questa non coincide con il lavoro povero e la svalorizzazione del capitale umano. Abbiamo piuttosto bisogno di una nuova cultura della prevenzione e, insieme, dei diritti. E di affrontare da subito l’emergenza con l’assunzione di operatori e più controlli ma, prima cosa, con l’immediata sospensione e il non accesso agli appalti delle imprese che non rispettano le norme di sicurezza. Ancora una volta torniamo alle scelte che devono collegarsi al Piano di Ricostruzione. Perché serve più lavoro, ma lavoro buono.

Fonte:http://larepubblica.it

Estratto dell’intervista su invito a Radio Punto Zero

Estratto dell’intervista dell’Ingegnere Antonio Nito ed il Rappresentante Legale di Secur Italia, doc. Francesco Nito

Il Rappresentante Legale di Secur Italia, doc. Francesco Nito e l’Ingegnere Antonio Nito ai microfoni di Radio Punto Zero per SECUR ITALIA